cacciatori di tornado
 
 



Cosa significa essere dei cacciatori di temporali e tornado? Cacciare tornado e temporali significa intraprendere una avventura inseguendo un temporale con la finalità di catturarne l'immagine, per scoprire i suoi lati più violenti, per godere della sua spettacolarità; nello stesso tempo si pone anche come sforzo per studiarli scientificamente, riuscire a prevederli e per imparare a difendersi da essi.


 Lo stormchasing, letteralmente la "caccia ai temporali", è ancora alle prime armi nel nostro paese, e viene praticato soprattutto nei mesi estivi quando vi sono possibilità concrete di sviluppo temporalesco.

Tutt'altra situazione è presente negli USA dove "si caccia" già dagli anni '70 e dove esiste una comunità più folta di stormchasers.


Perchè cacciare? Lo stormchasing si può paragonare ad una avventura incredibile. Si scattano fotografie, si sta  all'aria aperta, ci si diverte con gli amici ma soprattutto si prova il brivido dell'avventura, della sfida di scovare temporali violenti e tornado, che rappresenta l'elemento cardine di questa disciplina. Ma il fine maggiore è quello di studiare i temporali e capire per quale ragione alcuni temporali producono tornado mentre altri no: tale domanda è stata il quesito alla base del progetto Vortex 1 e Vortex 2, che hanno costituito il più grande dispiegamento di mezzi scientifici e di scienziati mai avvenuto nel Mondo intero per studiare i fenomeni tornadici.


Cacciare i temporali significa mettersi in sintonia completa con la Natura, dipendere totalmente da essa e percorrere centinaia di chilometri alla volta della Target zone, ovverosia la zona dove si prevede che si possano sviluppare temporali forti e potenzialmente tornadici. Si possono provare momenti di magia, sensazioni di meravigliosa libertà.

Veicolo di caccia Chevrolet Tahoe con stazione meteorologica mobile © Andrea Griffa, Tornado Tour 2012, Hays Kansas



Veicolo di caccia Chevrolet Tahoe con stazione meteorologica mobile © Dino Gasparetto, Kansas Turnpike.



Come si sceglie la zona di caccia? La Target Zone è costituita da una area previsionale che viene scelta dopo attente analisi dei principali modelli meteorologici disponibili sulla rete. Per raggiungerla spesso si debbono compiere centinaia di chilometri, specialmente se si caccia negli Stati Uniti d’America ove gli spazi sono davvero interminabili. In tal senso un “cacciatore di tornado” è anche un previsore, più o meno abile; l’atto previsionale rappresenta senza dubbio una delle più grandi sfide dell’arte della caccia al tornado.

Essendo previsioni meteorologiche, e di fatto pervase di quella probabilità d’errore che contraddistingue ogni modello previsionale, sussiste la possibilità che esse siano imprecise o addirittura completamente errate. Ed ecco la ragion per cui può accadere di viaggiare per centinaia di chilometri per intercettare dei temporali che in realtà alla fine si sviluppano in un luogo diverso da quello previsto o ancora peggio, non si sviluppano del tutto. È questa la situazione che in gergo viene definita bust. Se il bust è molto eclatante viene definito “bust colossale”.


Come si diventa cacciatori di tornado? Cacciatori di tornado non si nasce. Lo si diventa dopo una adeguata preparazione meteorologica e dopo esperienza sul campo. È sconsigliabile cacciare tornado e temporali senza nozioni meteorologiche di base e senza avere approfondito la “materia temporalesca”. A tal proposito consiglio a tutti il nostro libro “Temporali e tornado” che rappresenta per così dire la Bibbia dello stormchasing disponibile in italiano.

Cacciare senza preparazione potrebbe significare in primis posizionare se stessi in un area poco funzionale alla caccia oppure addirittura pericolosa; la grandine di grossa taglia e i venti di downburst (venti molto forti che fuoriescono dalla base del temporale in grado di danneggiare) rappresentano sempre alcuni degli elementi più seri da tenere in considerazione così come eventuali fenomeni vorticosi dai quali è bene tenere una certa distanza. Come secondo aspetto potrebbe voler dire  non capire in quale zona del temporale ci si sta muovendo, perdendo il più importante soggetto fotografico  di quel temporale.


In tema di sicurezza, è sempre bene tenere in considerazione che i temporali possono raggiungere connotazioni di violenza davvero importanti, specialmente in alcuni periodi dell’anno. Questo è valido per chi avesse intenzione di praticare lo stormchasing in Italia, un paese dove coi temporali non si scherza, ma anche, e soprattutto negli USA, dove a volte si ha davvero la sensazione che sia presente una fisica dell’atmosfera di un altro pianeta.


Con quali strumentazioni si caccia? Gli stormchasers si avvalgono dell’utilizzo di computer portatili, connessione internet mobili, stazioni meteorologiche mobili, software radar con connessione satellitare e non, con i quali scaricano i dati radar e meteorologici, indispensabili per muoversi tra temporali, tornado, fronti freddi, fronti caldi, basse pressioni, ecc. ecc.


































Andrea Griffa e Marko Korosec,  studio dei modelli convettivi © Tornado Tour 2007


Esistono Stormchasers in Italia? In Italia i cacciatori di temporali esistono, ma sono numericamente scarsi. Se per cacciatore di temporali intendiamo una persona che pratica uscite per inseguirli, per ora difficilmente superano qualche decina.


Nel nostro paese non mancano ghiotte occasioni per avere tornado fotogenici e supercelle rotanti, al Nord come al Sud, ma la frequenza è nettamente inferiore rispetto agli USA, anche perché il territorio è molto meno esteso.


Da un punto di vista di strumentazioni, la popolazione italiana e nella fattispecie i nostri cacciatori,  vivono da sempre  una situazione di povertà estrema di mezzi, a tratti vergognosa se ci confrontiamo con altri paesi.  La verità è che in Italia, pur esistendo una rete radar pubblica adeguata e ben diffusa sul territorio pagata dai contribuenti, non viene pubblicato alcun tipo di mappa radar con risoluzione decente e funzionale per organizzare un minimo di  nowcasting. D’altro canto esistono poche mappe radar pubbliche con risoluzioni scarse, oppure aggiornate nella stragrande maggioranza sempre troppo in ritardo, e sempre prive di velocità radiale che rappresenta il clou per individuare le TVS (tornado vortex signature), che sono degli elementi radar imprescindibili nella caccia. In sostanza, mentre gli USA sono già approdati ad una nuova tecnologia radar che si basa sul radar a doppia polarizzazione, disponibile al PUBBLICO, in Italia non ci permettono nemmeno di vedere i nostri vecchi radar d’altri tempi oppure si fa finta di pubblicare dati radar con ritardi dalla mezzora in su che non servono a nulla.


Esistono tornado in Italia? Nel nostro paese i tornado sono dei fenomeni meteorologici assolutamente presenti a dispetto della normale credenza popolare che vuole che i tornado non esistano ma che esistano soltanto trombe d’aria.


Prima di tutto la parola tornado è assolutamente sinonimo di tromba d’aria, in secondo luogo l’Italia è da sempre interessata da questo tipo di fenomeni, a tratti anche molto violenti.


Per quanto concerne il Nord, la pianura Padana è da sempre colpita dalle trombe d’aria con massimi sulla Pianura Veneta e Piemontese, dal mese di Aprile fino a Settembre con picco in Giugno; il centro e il sud sono interessati tra fine Agosto e Dicembre con picco in Novembre. In questo ultimo caso le trombe marine (alias waterspout) la fanno da padrone e le zone maggiormente interessate sono Puglia, Sicilia (ragusano e catanese in primis), litorale laziale, campano e soprattutto toscano.

Come si diceva in precedenza la frequenza dei nostri fenomeni vorticosi non è così alta come negli Stati Uniti ma il nostro territorio è infinitesimamente inferiore quanto a superficie. Sicuramente i media non aiutano i cacciatori di tornado nel calcolare la frequenza esatta dei nostri fenomeni a causa del radicato costume di definire “tromba d’aria” ogni episodio di vento indiscriminato che provoca dei danni.

Esistendo questo mal costume dei media, potendoci basare solo sui tornado strettamente verificati da un punto di vista fotografico, possiamo con buona approssimazione statistica indicare come frequenza circa 5-10 tornado all’anno e svariate decine di trombe marine sui nostri litorali.


Da un punto di vista di intensità, anche qui la considerazione popolare che nel nostro paese non esistano trombe d’aria forti è assolutamente errata. La Storia meteorologica italiana dimostra ampiamente che ci sono stati numerosi tornado violenti. Esempi assolutamente impressionanti sono rappresentati dalla tromba del Montello del Luglio 1930, il tornado di Robecco Pavese-Vallescuropasso del Giugno 1957, il tornado di Trino Vercellese del 1952, il tornado di Venezia del Settembre 1970, il tornado di Fiorenzuola del Luglio 1965,  il tornado di Arcore-Concorezzo del 7 Luglio 2001, il tornado di Ragusa del Novembre 2004, il tornado di Vallà di Riese del Giugno 2009, il tornado di Taranto del 28 Novembre 2012, ecc ecc.


Per stare su periodi recenti si sono sfiorate diverse tragedie tornadiche nel nostro paese, sebbene nessun media abbia dato mai risalto alla questione.

-Solo nel 2001 il tornado di Arcore, MB ha imperversato con intensità EF3 tra Arcore e Concorezzo, apportando danni incredibili a capannoni industriali. La fortuna volle che il tornado toccò terra intorno alle 12 di un qualunque Sabato estivo italiano, con la maggior parte della gente in casa. Peraltro il mostro si sollevò proprio prima di centrare in pieno il centro commerciale Le Torri Bianche, molto affollato a quell’ora.


-Non si può non citare il tornado di Vallà di Riese del 2009 di scala EF3, che a tutt’oggi non ci spieghiamo ancora come non abbia ucciso nessuno. Sicuramente il fatto è da imputare alla solidità delle nostre costruzioni; non dimentichiamo il recente tornado di Venezia (giugno 2012) che poteva passare 1 km più a ovest e avrebbe ucciso molti turisti.


-Ma il dato più eclatante è costituito dal tornado di Taranto del Novembre 2012. Il wedge più incredibile mai ripreso in Italia. 5000 operai rimasti a casa solo il giorno prima che un tornado devastante con un diametro di almeno 300 metri colpisse l’industria dell’ Ilva. Chiamarlo miracolo forse è appropriato.

Potremmo citare diversi altri esempi e in tutti questi siamo stati molto fortunati. Sarà sempre così?



Com’è la situazione degli Stormchasers negli USA? Di fatto negli Stati Uniti d’America, al contrario del nostro paese, esiste una fitta rete di cacciatori di temporali e tornado che calcano il suolo nazionale per inseguire questi fenomeni. Esistono poi i semplici “spotter”, i cosiddetti “avvistatori” di fenomeni meteorologici intensi, che presidiano specificatamente le loro città.

Entrambe le figure degli Stormchasers e degli spotter costituiscono un ingranaggio fondamentale del Servizio Meteorologico Nazionale Americano (National Weather Service-NWS), poiché hanno il compito di monitorare visivamente i temporali tenendosi in stretto contatto telefonico con le postazioni ufficiali di previsione. Ecco la ragion per cui la caccia ai temporali ha anche una funzione sociale.


Lo studio delle mappe radar e satellitari, accoppiato all’analisi delle mappe meteorologiche di analisi più i contatti telefonici di spotter e stormchasers costituiscono gli strumenti fondamentali che permettono ai meteorologi del NWS di emettere dei veri e propri allarmi che utilizzano come mezzi di diffusione radio, tv, sirene cittadine.  Ebbene, questa è la dimostrazione che con i temporali e i tornado in USA non si scherza; emettere delle allerte tempestive può significare salvare molte vite.


Ciò significa che se vi trovate in una cittadina americana dove si sta per abbattere un tornado o un forte temporale, le trasmissioni radiofoniche e televisive si interromperanno per darvi un segnale di allarme, così da concedervi il tempo per scappare nei rifugi anti-tornado (tornado shelter) o da mettere in atto delle misure di sicurezza per evitare i temporali.


Ogni cacciatore di tornado americano quindi, ha a disposizione tutte questo apparato di warning con cartine on line, mappe per ogni contea, radar ad alta risoluzione con ogni tipo di riflettività possibile ed immaginabile per ogni livello della troposfera, discussioni convettive a mesoscala, complessi software che combinano radar e gps e molto altro.


© Andrea Griffa Maggio 2008: Ft. Morgan,Colorado, Team Tiv (Tornado Intercept Vehicle)
© Gino De Grandis Maggio 2008: Joshua Whurman (Leader del Doppler On Wheel-Vortex 2) con lo Staff del Tornado Tour 2008


© Andrea Griffa 10 Maggio 2005, Grand Islands,NE: Roger Hill e Gene Moore, due padri della caccia ai tornado USA


Capita spesso di vedere degli Stormchasers in azione nelle pianure degli USA? Certo capita di frequente di imbattersi in cacciatori, specialmente negli stati del mid-west nei mesi di Aprile-Maggio-Giugno. A volte mi è capitato di osservare orde di cacciatori che convergono sotto una supercella o vicino ad un tornado, con centinaia di veicoli che si dirigono verso la base del temporale. Il 19 Maggio 2010 si sono osservate addirittura delle lunghe code nelle sterminate pianure dell’Oklahoma, cosa mai vista prima.

Nei vari anni di caccia negli USA ci è capitato di osservare i cacciatori più strani e bizzarri, da coloro che ti fanno i complimenti perché hai la vettura più danneggiata dai segni della grandine (Iowa, Maggio 2004) a coloro che hanno organizzato vetture corazzate per entrare dentro i tornado (TIV o DOMINATOR),  fino ai padri dello stormchasing americano come Gene Moore e Roger Hill.


© 2007 Andrea Griffa. Convergenza tra cacciatori italiani, americani, norvegesi, sloveni, australiani tra cui gli amici Marko Korosec e Jimmy Deguara.


Qual è la considerazione che hanno gli Stormchasers tra la gente comune? La comunità degli stormchasers americani ha una ottima considerazione e reputazione tra la gente comune. Gli abitanti del mid-west americano sono assolutamente a conoscenza dell’importanza sociale che i cacciatori rivestono nella società e non si risparmiano nel fare i complimenti e nel salutare i loro beniamini quando li avvistano nelle loro città. Spesso capita che pongano delle domande su quale strada intraprendere per evitare il temporale, se abbiamo avvistato dei tornado, se il tornado ha colpito una zona piuttosto che un’altra e così via. In passato addirittura mi è accaduto che sceriffi o poliziotti mi interrogassero su cosa fare per il temporale o tornado che si stava avvicinando alla loro contea, o che addirittura delle forze dell’ordine ci portassero ad osservare delle cittadine distrutte da tornado (Earl, Ar Maggio 2008).


Che cosa sono i Tornado Tour? I tornado tour sono dei viaggi guidati più o meno professionali organizzati con lo scopo di portare in giro la gente comune a caccia di tornado. In Italia non si è ancora sviluppato il tornado tour che opera nei confini nazionali, a causa dei costi iperbolici della benzina e delle autostrade ma soprattutto a causa della presenza di un traffico fuori da ogni logica che non consente lo sviluppo di una attività del genere.  D’altra parte noi ogni primavera organizziamo dei viaggi a caccia di tornado negli USA, dove maciniamo centinaia e centinaia di chilometri per intercettare le grandi supercelle americane e i tornado. Nell’arco degli anni diversi gruppi di persone ci hanno chiesto di unirsi a noi in questi viaggi e continuano a chiedercelo tutt’oggi. Noi li portiamo insieme a noi e forniamo i nostri mezzi scientifici e la nostra esperienza di caccia.

Il nostro viaggio è visibile al sito:  


www.tornado-tour.com



Andrea Griffa

 
cacciatori di tornado: chi sono