IL MICIDIALE TORNADO DI ARCORE

 

By Andrea Griffa - Agosto 2002    


Il tornado, EF3, di Arcore del 7 luglio 2001 è uno degli eventi più catastrofici e violenti meglio documentati in Italia di sempre.

Nel reportage troverete:
- le FOTO.
- *** il SENSAZIONALE VIDEO DEL TORNADO ***
(fino ad oggi non è mai stato pubato sulla rete!)
- un' accurata ANALISI SINOTTICA E RADAR.

Il tornado di Arcore del 7 luglio 2001 è da collocare in un vero e proprio minioutbreak di supercelle e tornado che ha coinvolto gran parte del Nord Italia. Esso costituisce uno degli eventi catastrofici più significativi degli ultimi 50 anni, italiani e europei.

Dal punto di vista sinottico l'evento è da includere in uno dei pattern più significativi per la genesi di supercelle tornadiche nel Nord Italia: la classica saccatura che affonda sulla Francia e causa lo scorrimento del getto da Sw verso NE sulle regioni settentrionali, un repentino calo dei geopotenziali e un consistente afflusso freddo in media troposfera.
In questo modo i parametri termodinamici, in primis il gradiente termico verticale, e gli indici riguardanti lo shear verticale si impennano, e sono pronti a generare temporali di violenta intensità.



(Fonte GFS)

Ebbene, pochi giorni addietro, le figure bariche sulla scena mediterranea erano dominate dalla presenza di un discretamente strutturato anticiclone subtropicale che poneva i suoi massimi sulla Francia e si ptrotendeva sull'Inghilterra "gonfiandosi"verso Nord per opera di una saccatura atlantica.
Tale configurazione favoriva nettamente una rapida discesa di aria fredda in oceano Atlantico associata alla saccatura sopracitata sicchè nel suo movimento discendente e di successivo riassorbimento permetteva l' isolamento nel giorno 4 luglio, di una goccia fredda a 500mb nel Golfo di Biscaglia che da qui sarebbe transitata velocemente e progressivamente verso la nostra penisola fino al giorno 7 luglio, giornata storica dal punto di vista meteorologico per il nostro paese.
Una potente corrente a getto, contenente al suo interno una favolosa jet streak, si trova a coinvolgere il Nord Italia facendo impennare tutti i parametri dello shear.



(Fonte BOLAM)


Al suolo si trovava associato un intenso sistema frontale la cui bassa pressione di 1005 mb era centrata sui Paesi Bassi, il cui fronte freddo si addossava all'Arco alpino da Ovest riversando il contenuto di aria fredda sulla Pianura Padana creando una bassa pressione secondaria di 1008 mb centrata approssimativamente sul confine lombardo-piemontese che giocò un ruolo determinante nella promozione di una intensa convezione.
La convergenza di basso livello, ovviamente in rapporto con la massiccia divergenza in quota, è veramente incredibile proprio nel milanese nord orientale e nella Brianza. Inoltre il forte vento orientale al suolo è essenziale per fortificare l'inflow di un eventuale temporale e contribuisce per il 60% a determinare la curvatura dell'odografo di basso livello per scatenare la nascita di un eventuale mesociclone.





(Fonte BOLAM)

Il settore caldo del sistema frontale interessava la penisola italiana facendo innalzare la Th E. La mappa mette in rilievo la presenza di una massa d'aria moderatamente instabile soprattutto nel nord milanese. Ma siamo lontani da una massa d'aria tipicamente caratteristica di un outbreak all'americana, per intenderci. Nella tornado Alley si ottengono, specialmente nei maggiori outbreak, masse d'aria caratterizzate magari da punte di 5000-6000 J/Kg con Th e molto più elevate del nostro specifico caso. Nonostante ciò è stato prodotto un tornado di scala F3 e ciò ci porta a credere che il ruolo determinante, nel nostro caso, è stato svolto dalla presenza di un grande e potente shear verticale.
Inoltre è sicuramente opportuno mettere in risalto la presenza di un vero e proprio getto di basso livello (low level jet) che trasporta la massa d'aria caldo-umida: ebbene esso raggiunge la velocità di 35 nodi, come si può desumere dal radiosondaggio, ed è un valore semplicemente incredibile, che raramente compare nei nostri radiosondaggi con tale forza. Una velocità di tal calibro a 850mb contribuisce a impennare drammaticamente lo shear di basso livello, essenziale per la tornadogenesi.



(Fonte BOLAM)

La combinazione di una moderata instabilità caratterizzata da valori di MLCAPE di 2000/2500 J/Kg con uno shear veramente forte con valori di 0-6KM SHEAR di 50-60KTS indicavano che esisteva la probabilità di supercelle con grandine di grosse dimensioni. I modelli mostravano che la convezione si sarebbe affermata proprio in tarda mattinata fino al tardo pomeriggio, dal milanese fino alla pianura veneta, con l'approssimarsi della saccatura e la promozione della ciclogenesi padana.
Il potenziale per la genesi di tornado violenti si estendeva in tutta la Lombardia e specialmente nel NE milanese e si muoveva verso est, verso la pianura Padana orientale e il Veneto, poichè l'odografo di basso livello curvava drammaticamente in risposta allo sviluppo di un getto di basso livello approssimativamente sui 25-30 nodi evidenziato anche dalla storm relative helicity tra 0-1Km m2s2.
Insomma stavolta la minaccia di tornado forti esisteva realmente ma rimaneva sostanzialmente in ombra poichè non esistevano ancora previsioni convettive sulla rete e poichè il radiosondaggio delle 12Z non è assolutamente rappresentativo delle condizioni realmente presenti in loco.
Intorno alle 12.00 inizia la formazione di una wall cloud ben definita che si staglia maestosamente sotto la base dell'updraft e comicia a roteare vorticosamente. Dalla foto, che risulta un po' sbiadita, si può avanzare l'ipotesi della presenza di un Rear flanking downdraft e del relativo "buco chiaro" ( meglio conosciuto come "RFD notch" o "clear slot", che rappresenta una particolare sorta di formazione nuvolosa dovuta esclusivamente alla presenza del mesociclone che comporta per l'appunto la formazione di un piccolo fronte freddo a mesoscala al cui apice è presente la wall cloud e il rispettivo tornado, che crea la vorticità necessaria al sostentamento del mesociclone.



Alle 12.25 prende vita un incredibile tornado dalla forza semplicemente micidiale.
Osservate la maestosità del cono, caratterizzato oltre che dalla grandezza anche da una completa condensazione fino al suolo. Sembra di trovarci di fronte a un mostro in stile tornado alley: la debris cloud intorno alla base del tornado è oscuro e ruota con una vorticosità pazzesca ad una velocità talmente elevata che pare quasi irreale.



La sua violenza è inaudita: vengono sollevate in aria un elevato numero di automobili e scaraventate anche a 30-50 m di distanza,i tetti delle case vengono strappati come se niente fosse, muri di cinta e muri portanti di capannoni vengono abbattuti con facilità, lamiere di metallo e cartelli si attorcigliano attorno ai pali, i tralicci dell'alta tensione vengono piegati in due!! Ci troviamo di fronte per davvero ad un fenomeno dalla violenza terrorizzante. Lamiere di metallo, pezzi di ferro, parti di mura, tegole, mattoni, tronchi, volano come dei proiettili con velocità prossime ai 250 km/h conficcandosi dovunque. La velocità di avvolgimento del tornado è così vigorosa e celere che a occhi umani appare quasi irreale.





(Fonte Il Cittadino di Monza)


Il rumore è assordante e la maggior parte della gente è chiusa in casa data l'ora di pranzo: proprio questo elemento farà in modo che non si verificheranno morti violente e diffuse.
Dall'entità dei danni possiamo stimare l'intensità del tornado che è da annoverare nel grado F3 della scala Fujita, facendo in tal modo parte della categoria dei "tornado significativi".





Questo è quello che scrive l'Unione Sarda a proposito del fenomeno:
"MILANO. Quasi un minuto da incubo, e solo per mira-colo non è stata una tragedia di grandi proporzioni. InBrianza, nell’hinterland a nord di Milano, una tromba d’aria ha imperversato nel primo pomeriggio di ieri perle strade e i campi deva-stando tutto ciò che ha trovato sul cammino, persino diverse auto che, come nel film “Twister”, sono state lanciate a decine di metri di distanza. Alla fine, dopo il tornado accompagnato da pioggia, un panorama di devastazione, un numero ele-vato di feriti e medicati -una cinquantina tra i qualidue donne gravi - e diverse decine di sfollati: tra i 50 e i150. Non ancora calcolabilii danni, sicuramente per di-versi miliardi.Le conseguenze più gravi sono state per alcune azien-de a Usmate Velate, nella zona del Corridoio industriale di Concorezzo, ai tra-licci e alle strade, oltre cheai tetti di moltissime case.Ma se la giornata fosse sta-ta lavorativa, il bilancio deiferiti avrebbe potuto esseremolto più grave, dato che icrolli più consistenti sonoavvenuti proprio nelleaziende. Arcore, dove si tro-va Villa San Martino (nes-sun danno), la residenza dilavoro di Silvio Berlusconi, èuna delle località più colpite.Il nubifragio, che secondoi meteorologi è stato una co-da della grande perturba-zione che ha provocato de-vastazioni e morte al di làdelle Alpi, è cominciato intarda mattinata e ha inte-ressato il Piemonte orienta-le, il Comasco e il Lecchesee il Comasco con grandine,pioggia e forti raffiche divento. La superstrada 36 èstata chiusa nel tratto Lecco-Colico, in direzioneNord, per due ore. La lineaferroviaria Milano-Lecco èstata sospesa per la cadutadei cavi di alimentazionedell’energia elettrica inBrianza. Arresti e ritardi sisono verificati anche sulle li-nee che dal Varesotto si di-rigono verso la Svizzera. Quando ha toccato laBrianza orientale milanesesino ai confini con il Lecchese, il tornado ha assun-to proporzioni quasi cata-strofiche. «Volavano le au-to. Volavano, davvero», rac-conta con enfasi, temendodi non essere creduto, unabitante di Arcore, testimo-ne oculare di uno degli episodi più gravi avvenuto nel-la zona industriale di Usma-te Velate. Qui un numeroimprecisato di auto di pas-saggio, che si trovavano sul-la strada provinciale 58 che collega Usmate ad Arcore, sono state travolte dal turbine, e scagliate con le per-sone all’interno a decine dimetri di distanza.
«Poi hosentito un silenzio surreale -riprende il testimone - rottosolo da un sibilo di fondo:ho avuto una paura incredi-bile».A Usmate Velate alcuneimportanti ditte come la“Lat Bri”, la “Ital lamiere”,“Unitec” o la “Autogamma”sono danneggiate in modograve. Proprio qui tre operaisono stati feriti dalle lamie-re volanti, con prognosi in-torno ai 30 giorni ciascuno.I pezzi di ferraglia volavanocome fuscelli, si sono anno-dati a pali, sfilacciando e inalcuini casi tagliando i cavidell’alta tensione. L’ex Breda (ora proprietà Dalmine)di Arcore è stata quasi com-pletamente scoperchiata
E sono danni miliardari quelli provocati dal maltempo. Le prime stime parlavano di qualcosa come 150-250 milioni di Euro. Una cifra veramente grande.Nrmalmente i tornado sotto il range dell'F3 apportano danni in genere di 10-20 milioni di Euro.
Sono, in totale, 140 le abitazioni andate distrutte. Tantissime le persone costrette a trovar rifugio da parenti e amici. In poco meno di un paio di giorni, infatti, sono state all'incirca 170 le famiglie sfollate.
Per non parlare delle fabbriche, delle aziende che hanno subito danni gravi: sono circa centocinquanta".
Per quanto riguarda il percorso specifico compiuto dal tornado: il "touch down" della tromba d'aria è avvenuto nel comune di Concorezzo, da qui si è diretto verso il paese di Trezzo potenziandosi e raggiungendo la strada provinciale. Da qui è passato per la zona industriale di Concorezzo, dirigendosi verso Arcore e alcune frazioni limitrofe.
Successivamente il tornado si è diretto verso Usmate-Velate termionandovi il suo percorso.
Questa scansione radar rappresenta l'eco precipitativo della supercella tornadica di Arcore.
Come possiamo evincere dalla immagine, l'eco radar presenta una eco a V con la zona d'inflow e di updraft (ossia il vertice più basso della V) posto in basso. La conformazione in questione è tipica di una cella temporalesca con un updraft fortissimo (rotatorio o non). In tal caso l'imagine, che si riferisce alle 12.42 p.m, non mette in rilievo la rotazione, sicuramente presente nella supercella dalle 12 fino a quell'ora, in cui il tornado si è dissolto e la grande rotazione mesociclonica cominciava a scemare.
In questo modo non vediamo l'eco ad uncino che nelle scansioni precedenti sarebbe stato sicuramente presente e anche con una certa evidenza, sottolinearei. Comunque in molti casi sono state riscontrate supercelle tornadiche che non presentano un eco ad uncino ben definito, ma che mostrano l'eco a V. Di conseguenza può bastare una eco a V per caratterizzare una temibile supercella tornadica.
Un altro elemento che ribadisce la potenza della torre dell'updraft e la probabile presenza di un mesociclone è lo stretto gradiente di reflettività tra interno della cella e l'esterno caratteristica propria delle supercelle.




Ecco le altre supercelle che presto si diffondono in tutta la pianura padano veneta. In questi casi invece, l'eco ad uncino è presente e ben visibile:non a caso ci troviamo di fronte ad altre supercelle che in alcuni casi produrrano altri tornado e grandine di grosse dimensioni. è presente il V notch in tutti i casi, è presente la classica forma a "pistola", è presente l'inflow notch e lo stretto gradiente di reflettività tra esterno e interno.
Il getto di basso livello aumenta e i mesocicloni si rafforzano, nel loro movimento zonale: ma l'apice è stato già raggiunto ad Arcore, l'F3 è già stato prodotto. Ad ogni modo una delle altre supercelle venete, probabilmente ciclica, produrrà un forte F2 nell'alto padovano, e un' altra genererà un F1-F2 nell'alto veneziano.
Non è quindi improprio affermare che il Nord Italia è stato caratterizzate dalle perfette condizioni per dare origine a un minioutbreak di supercelle tornadiche: infatti gli outbreak tendono a verificarsi in sistemi caratterizzati da una grande presenza di energia disponibile per la convezione e di shear verticale, disposta su un esteso territorio, proprio come nel nostro caso. Solo così possono prendere origini supercelle dalla lunga durata e cicliche.



Dal punto di vista strettamente termodinamico il radiosondaggio delle 12Z di Milano Linate non è indicativo delle condizioni esplosive che erano presenti in loco quel giorno: infatti a quell'ora le supercelle erano già nate e la sonda non poteva essere più rappresentativa del profilo verticale dell'atmosfera.
Per questo tenendo conto di qualche mappa di quel giorno ho provato a ricostruirlo dando una rielaborazione personale e ripeto "personale".
Dalla ipotetica ricostruzione apparirebbero dei valori di cape davvero elevati.
Considerando che il pallone sonda è stato lanciato durante il temporale i valori della T del suolo non sono assolutamente indicativi delle 9Z, l'ora della convezione della supercella di Arcore. Al suolo ci sono 21-22 gradi determinati dall'aria fredda del temporale...Ovviamente qesti gradi non c'erano alle 11 AM. Tenendo conto che a quei tempi il tempo era caratterizzato da un potente anticiclone subtropicale sulla testa e che il giorno prima alle 12Z siamo arrivati a 31 gradi, direi che alle 9Z, per opera del soleggiamento mattutino un 27-28-29 gradi potrebbero andare (forse anche 30 se teniamo conto che il giorno prima alle 8 di mattina c'erano 24.4 gradi). Tenendo conto dei forti venti orientali provenienti dal mare Adriatico possiamo ipotizzare il dew al suolo sui 20/22....
Il radiosondaggio mostra, dal punto di vista dei venti, valori di 30 nodi a 900mb(da SUD) e 35 nodi a 850mb(da SUD-EST che vedo guardando Bolam) e 25 nodi a 700(da SW)...Direi che possiamo tenerli anche per il nostro sounding delle 9Z.
In aggiunta al suolo abbiamo dei venti a 11-12 nodi secondo Bolam.Ma secondo il sounding al suolo ci dovrebbe essere 30 nodi di richiamo meridionale...è un valore assolutamente pazzesco.
Comunque se così fosse potremmo fare una media tra i 12 nodi di Bolam e quelli del sounding delle 12Z(30 nodi):30+12=42:2=21...comunque 21 mi sembra troppo io metteri 17 nodi al suolo.
Per questa ragione possiamo ipotizzare che la storm relative helicity (SRH) con questa circolazione oltrepassi senza dubbio la soglia dei 300m2s2.
Come vedete dall'area del cape visivamente la quantità di SBcape si aggirerebbe sui 3000J/kg.




Prima di concludere consiglio a tutti di vedere i due video del tornado di Arcore cliccando sui link sottostanti; il video che vedete è montato da una troupe televisiva di una televisione privata che l' ha acquistato da un videoamatore di Concorezzo facendone un documentario. Io ho filmato le parti salienti per potere metterle sulla rete.
Purtroppo la qualità delle immagini non è delle migliori ma bastano ugualmente per rendersi conto della violenza e della spettacolarità del fenomeno.
Osservate la quantità di detriti spaventosa alzata dal mostro: impressionante! Ma soprattutto osservate la distanza di ripresa del fenomeno: il videoamatore sarà a meno di 1km dall'F3. Purtroppo non c'è l'audio ma vi posso assicurare che il nostro videoamatore stava sentendo un chiasso allucinante.
I video riprendono il tornado nella sua fase inziziale.















Ricordo che il video che vedete NON è MAI ANDATO IN ONDA SU INTERNET e sono IMMAGINI veramente ESCLUSIVE.
In conclusione questo F3 costituisce il tornado più violento dopo l'F4 veneto del 1970. Una strage di vite umane è sicuramente stata sfiorata: non a caso negli Stati Uniti d'America quando un F3 percorre un centro cittadino compie nell 90% delle stragi di vite umane.
Ad ogni modo, indubbiamente, le riprese video sono semplicemente sensazionali: in Italia non esistono altre riprese di un tornado così violento da una prospettiva così ravvicinata.