ragusa, uno dei tornado più forti d’europa

 

By Andrea Griffa - Novembre 2004


Il tornado di Scicli è probabilmente il tornado più grande e più potente di cui si hanno a disposizione foto chiare e ravvicinate nel nostro paese.

Nel reportage troverete:

- Un'analisi visiva del fenomeno.
- Un'accurata analisi sinottica e convettiva.
- Delle FOTO STRAORDINARIE e ravvicinate del più grande tornado d'Europa degl'ultimi 50 anni!

Il fenomeno è talmente raro nello stivale, che quasi rimarrete increduli date le sue somiglianza con i tornado americani più violenti.

Gentili lettori, il tornado della provincia di Ragusa è la tromba d’aria più grande e più violenta, di cui sono state diffuse immagini, che è mai stata fotografata in Italia. La tipologia prettamente mesociclonica e “multivorticosa” lo rende semplicemente unico nel suo genere; infatti, nella nostra penisola, tornado supercellulari che effettuano il loro touch down da una wall cloud così rotante, ma soprattutto con un livello di libera convezione così basso, sono rarissimi e non sono mai stati fotografati.

Il fatto che l’LFC sia così basso ha agevolato non poco la costituzione di una circolazione tornadica siffatta: ciò significa che il punto di rugiada della massa d’aria che risiedeva in loco era davvero elevato e costituiva un enorme fattore di pericolo se associato alle altre condizioni che verranno illustrate più avanti. Non a caso qui ci troviamo di fronte ad un fenomeno che non ha nulla da invidiare ai più grandi e potenti tornado americani.

Guardate che spettacolo della natura: la sua grandezza è incommensurabile quanto la sua violenza!


Foto di Giuseppe Fidone

Foto di Giuseppe Fidone

Qui ci troviamo di fronte ad un multivortex tornado: esso è caratterizzato in genere da 5 o 6 sottovortici che hanno in genere breve vita e sono contenuti all’interno dell’intera circolazione tornadica. Questa categoria è da annoverare come la tipologia tornadica più violenta che in genere dà origine a tornado di intensità pari a F3-F4 e anche F5, e consente ai venti della circolazione tornadica di raggiungere velocità che superano agevolmente i 300 km/h permettendo ai detriti della debris cloud di essere gettati a grande altezza ma soprattutto a grande distanza, generando proiettili ipoteticamente mortali.

La wall cloud è estremamente bassa, consistente, oscura e maestosa: la circolarità e la rotazione mesociclonica sono alquanto evidenti; al 100% è presente un Rear Flanking Downdraft (RFD) e il relativo “clear slot” tipico di questi mesocicloni grandiosi, anche se qui purtroppo non sono evidenti.

I sottovortici si alternano con una danza surreale, denominata in gergo dei cacciatori di temporali “la danza del male”. A volte i sottovortici si uniscono dando vita ad una unica circolazione tornadica creando in tal modo un unico tornado con un diametro superiore ai 500 m che appare spaventoso e aspira qualsiasi cosa; a volte si rimanifestano danzando vorticosamente e risuddividendo il mostro medesimo.

Il tornado della provincia di Ragusa non ha colpito zone densamente abitate abbattendosi su alcune strutture agricole, ha sradicato alberi, distrutto capannoni e danneggiato numerose serre e nelle campagne di Plaia Grande, una frazione di Scicli, in provincia di Ragusa.

Osservando le dinamiche cinetiche del tornado e il grande e violento debris prodotto dal tornado che riesce a gettare a grandi distanza strutture di ferro e alberi sradicati, e tenendo conto che si è trattato di un multivortex, possiamo asserire che si sia trattato con sicurezza almeno di un F3. Insomma se avesse colpito uno dei paesi di campagna della zona sarebbe stata una grande tragedia senza ombra di dubbio.


Foto di Giuseppe Fidone




Foto di Giuseppe Fidone

Nella penisola italiana un fenomeno di così forte intensità è davvero raro, specialmente al nord, ma la Sicilia non è assolutamente estranea a fenomeni di tale violenza: essa da sempre è madre dei fenomeni tornadici più violenti d'Italia. L'energia in gioco specialmente nei mesi autunnali o tardo estivi è a livelli elevati e non è raro che i contrasti siano fortemente accesi: non casualmente è proprio d'autunno che si riescono ad avere le perturbazioni cariche di aria fredda che generano lo shear perfetto e il necessario contrasto con l'aria caldo-umida proveniente dal mare. Ad ogni modo, per essere esemplificativi, tali condizioni sono difficili da ottenere per il Nord dove i tornado si verificano in luglio e agosto, due mesi durante i quali, per intenderci, è pressochè impossibile la discesa di una saccatura che porti con sè una -30 a 500 hPa.

A questo punto vediamo di analizzare il fenomeno esaminando alcune mappe sinottiche.


Pressione al livello del mare, fonte Bolam 21 km



Umidità specifica a 700 mb, fonte Bolam 21 km




Immagine satellitare con elaborazione di WOKINGHAM WEATHER



Storm Relative Helicity tra 0-3 km, fonte Playmouth



Dal punto di vista sinottico la supercella tornadica siciliana è da collocare in una fase altamente attiva e dinamica del vortice polare che provoca un netto affondo di aria polare verso il Mediterraneo creando una goccia colma di aria molto fredda che il 12 novembre colpisce la Sicilia promuovendo la nascita di un forte sistema depressionario e l’instaurarsi di notevoli moti verticali provocando una intensissima convezione su tutto il sud Italia.

A 500 mb si isola una grande goccia fredda con minimo di 552 dam centrata sulla Spagna, che presenta valori di –30 gradi sulla Spagna; il ramo ascendente anteriore interessa la Sicilia con forti correnti da sud-ovest; a 300 mb la goccia fa scorrere sul suo bordo occidentale-sudoccidentale una incredibile jet streak con punte di 75 m/s.

Al suolo, come possiamo evincere dalla cartina Bolam delle 09Z, a Sud della Sicilia è presente una depressione in approfondimento di 1006 mb che crea un sostenuto flusso orientale-sud orientale sulla parte orientale della regione e specificatamente il ragusano.

Alla quota isobarica di 850 mb notiamo la presenza di un grandioso getto di basso livello di matrice sud-orientale che si aggira sui 30 nodi impennando drammaticamente lo shear di basso livello e in particolare la Storm Relative Helicity tra 0-3 km che tocca punte di 310 m2/s2.

Man mano che la depressione si appropinqua all’isola, l’odografo di basso livello si incurva incredibilmente e in associazione con la massa d’aria discretamente instabile che risiede nei bassi strati, evidenziata da ThE di tutto rispetto e da umidità specifica elevata alla quota isobarica di 700 mb, crea le premesse per una convezione tipicamente mesociclonica.

Da questi dati traspare che il setup termodinamico è ottimo ma non abbiamo conferme dalla radiosonda di Trapani, città che si trova al di fuori del richiamo caldo-energetico del fronte caldo. Il forte shear di basso livello che il 12 novembre interessa la Sicilia, si sposterà sulla Calabria e poi sulla Puglia nei giorni successivi scatenando alcuni tornado vicino a Catanzaro e ad Altamura.

Il tutto è condito dalla presenza di un getto a 300 mb che si aggira sui 40 m/s e che insieme alle correnti di medio livello svolgerà un ruolo fondamentale nel mantenere un carico di precipitazioni (water loading) non troppo elevato cosicché l’inflow della supercella non sarà indebolito e potrà godere di aria umida in continuo ricambio, senza sostare troppo in loco perdendo potenza.

Ed ecco che una volta che la cumulogenesi è partita in breve tempo ci troviamo di fronte ad una supercella classica in piena regola: osservate dalla foto satellitare la profonda convezione caratteristica della supercella che si trova ad essere circondata da una corona di sereno tutt’intorno determinata dalle correnti fredde che fuoriescono all’esterno e creano una mesoalta pressione che rende il cielo sereno per alcuni chilometri.

La sua forma è tipicamente ellittica e contrassegnata da una overshooting top evidente nel settore sud-occidentale del sistema, che lascia intendere che probabilmente l’updraft del sistema non è sicuramente un aspetto trascurabile. Ovviamente immancabile è la piccola flanking line di congesti che “seguono” la supercella nel settore sud-occidentale.

Il tutto appare meravigliosamente perfetto e grandioso ma non dimentichiamoci che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio mostro di devastazione. Ecco qui un paio di foto che ritraggono una serra i cui serramenti di ferro sono stati strappati via e gettati a distanza.



Foto di Giuseppe Fidone

Come traspare dalle immagini i danni sono piuttosto consistenti: le serre sono state rase al suolo e i componenti in ferro sono stati strappati e gettati a notevole distanza: nelle foto si vedono alcuni frammenti volare. Alcuni muri sono stati abbattuti e gli alberi sono stati sradicati completamente e trasportati.

Dopo un colloquio con l’avv. Giuseppe Fidone, autore delle fantastiche foto e testimone della devastazione dell’evento, che ringrazio per la sua cortesia, sono venuto a conoscenza che il nostro tornado è stato in grado addirittura di abbattere strutture di cemento armato, abbattere con facilità muri di cinta e muri ben costruiti di capannoni, di trasportare per molta distanza vetture leggere come moto (ape); ma soprattutto, ciò che mi ha colpito maggiormente è che una roulotte è stata trasportata talmente lontana dalla sua sede che non è stata trovata nell’immediato (e si parlerebbe per più di 1 km!). Stiamo parlando di un fenomeno dalla violenza inimmaginabile se non ci si è trovati sul campo.

Per tale ragione si escludono tutti i gradi inferiori all’F3.
Nella classificazione di fenomeni tornadici è sempre opportuno procedere con i “piedi di piombo”; ma in questo caso le testimonianze dirette dell’ avvocato Fidone ci portano a calcare la mano: quando vengono lesionate così gravemente delle strutture in cemento armato e soprattutto quando delle autovetture vengono trasportate per lunghe distanze, la probabilità di trovarsi di fronte a un F3 sono davvero elevate.

Ricordo che il 3 maggio del 1999 a Oklahoma City i sopravvissuti al tornado F5 si trovavano all’interno di rifugi in cemento armato che non sono stati lesionati: qui strutture in cemento armato sono state abbattute.

Per di più qui ci troviamo di fronte ad un tornado multivortex, tipologia che nell’ 80% dei casi, è associata a vortici mesociclonici superiori all’ F3.

Dopo tali spiegazioni, asserire che si sia trattato con buone probabilità di un F3 non sarebbe fuori luogo, pur mettendo in evidenza che non ci sono state spedite ancora delle foto estese dei danni e pur non avendo osservato in prima persona gli innumerevoli danni; è opportuno quindi ribadire che ci stiamo fidando delle testimonianze dirette di una seconda persona, peraltro affidabile e rispettabilissima e che la classificazione origina da deduzioni e non da verifiche specifiche sul campo.

Per concludere è doveroso riportare le notizie di altri 2 forti tornado avvenuti non molto distanti da Scicli, in provincia di Ragusa.
Questa è la mappa che individua geograficamente il percorso di tutti e tre i tornado del 12 novembre.



Il sig. Pierangello Bellio, abitante di quelle zone semi-distrutte, ci ha offerto gentilmente la sua testimonianza e le sue foto dell'evento.

"Ecco le foto dei danni prodotti da un tornado formatosi intorno alle ore 14:10 di giorno 12 Novembre 2004 in prossimità della borgata marittima Casuzze (2 sulla mappa), appartenente al comune di Santa Croce Camerina. Il tornado si è spostato partendo dal mare verso l'entroterra; ha attraversato parte della borgata Marittima, provocando danni alle abitazioni (muri abbattuti, marsigliesi strappate dai tetti, piante sdradicate). Dopodichè si è diretta verso NW percorrendo circa 1 km e raggiungendo la contrada "CHIUSE NUOVE" all'altezza dell'impianto di depurazione delle acque nere. A lì si riferiscono le immagini.

Sono state abbattute serre con i paletti di cemento. Come si può vedere dalle foto un garage in muratura è stato per 3/4 abbattuto (al momento del passaggio del tornado vi erano 3 persone all'interno).
Una pianta dal grosso fusto e radicata saldamente al suolo è stata piegata e sdradicata, finendo su un muro con ringhiera in ferro che è stato praticamente divelto.

Nella zona centinaia di piante di ulivo (hanno un apparato radicale profondo) sono state sdradicate come fiorellini di campo!! Nelle case rurali e di villeggiatura della zona si sono registrati danni a muri di sostegno e ballatoi. Un camper in una di queste case è stato sollevato e spostato per circa 2 metri, se non vi fosse stato un muretto dove esso si è poggiato, probabilmente si sarebbe rovesciato.

Da notare che l'evento avveniva circa 1 ora e mezza dopo quello di SCICLI (quello del vostro report) (1 sulla mappa) (a circa 12 km ) e quasi contemporaneamente con quello di contrada GENISI (3 Sulla mappa) (a circa 17 Km.)".

Nella foto sottostante osserviamo quello che rimane di un garage e della sua saracinesca dopo il passaggio del tornado. Qui un muro è stato abbattutto.



Qui invece un palo in cemento armato è stato piegato in due!! Questo e il precedente segno ci consentono di escludere certamente il grado F1 della scala Fujita.





In questa foto le serre sono state completamente rase al suolo.

In conclusione possiamo asserire che il tornado in questione, in base ai danni osservati, abbia raggiunto facilmente e probabilmente anche superato il grado F2 della scala Fujita.

Ringrazio anche il dott. Mezzasalma per la sua cortesia.

Andrea Griffa